Canzoniere

Al chiaror del mattin

Al chiaror del mattin (2v.)
ci sveglia una canzon. (2v.)
Al chiaror del mattin (2v.)
ci sveglia una canzon è sorto il sol.
Su leviam, su leviam, su leviam, su leviam,
c’è un magnifico cielo limpido
Su leviam, su leviam, su leviam, su leviam,
non è tempo d’esitar.

Se la pioggia cadrà, e tutto bagnerà,
più divertente ancor sarà.
Su leviam…

Se il vento verrà, e tutto muoverà,
più divertente ancor sarà.
Su leviam…

Se la neve verrà, e tutto coprirà,
più divertente ancor sarà.
Su leviam…

Canto della Promessa

Dinanzi a voi m’impegno
sul mio onor
e voglio esserne degno
per Te, o Signor.

La giusta e retta via
mostrami Tu
e la promessa mia
accogli, Gesù.

Fedele al tuo volere
sempre sarò
di Patria il mio dovere
adempirò.

La giusta…

Apostolo Tuo sono
per Tuo amor,
agli altri di me dono
vo’ fare ognor.

La giusta…

Leale alla mia legge
sempre sarò
se la Tua man mi regge
io manterrò.

La giusta…

Insieme

Insieme abbiam marciato un dì
per strade non battute:
insieme abbiam raccolto un fior
sull’orlo di una rupe.

Insieme, insieme
è il motto di fraternità
insieme, nel bene crediam.

Insieme abbiam sofferto un dì
lo zaino che ci spezza,
insieme abbiam goduto alfin
del vento la carezza.

Insieme…

Insieme abbiamo appreso ciò
che il libro non addita:
abbiam scoperto che l’amor
è il senso della vita.

Scouting for boys

Eravamo ragazzi ancora, con il tempo aperto davanti,
i giorni più lunghi coi calzoni corti
a caccia di vento, i semplici canti.
La carta e la colla insieme, incrociare due canne più forti,
legare allo spago le nostre speranze,
nei nostri aquiloni i sogni mai morti
Si alzano allora in alto, più in alto di allora, le danze,
restare confusi, il tempo ti afferra,
scommetter sul mondo, ma senza arroganze.
La testa nel cielo, è vero, ma il camminare ti entra da terra
e pronti a partire, rischiare la strada,
i fiori più belli non son quelli di serra.

Va’ più in su, più in là, controvento.
È lotta dura, ma tendi lo spago!
Se sta a cuore a noi non è vana speranza,
cambierà. Oltre la siepe va’!

E il potere all’indifferenza, indifferenza che al potere fa ladri.
La Terra ormai scossa dagli atomi pazzi,
denaro trionfante schiaccia grida di madri.
E ancora la grande corsa per gli stupidi armati razzi,
in rialzo i profitti, più disoccupati
e c’è sempre chi dice: “State buoni, ragazzi…”.
E nascosta rassegnazione dietro “grandi” progetti mancati.
Non è certo più il tempo di facili sogni,
i nostri aquiloni hanno i fili bloccati.
Ma vediamo più acuti e nuovi affiorare continui bisogni.
Solidali ci chiama la città dell’uomo,
sporcarsi le mani in questo mare è un segno.

Va’ più in su, più in là, controvento.
È lotta dura, ma tendi lo spago!
Se sta a cuore a noi non è vana speranza,
cambierà. Oltre la siepe va’!

E ancora più in alto vola, prende quota, sorvola vallate
portato dai venti, ma le idee le ha chiare.
Di certe nubi si muore, di acque inquinate.
Non cantare per evasione, canta solo se vuoi pensare
il fine nel mezzo, come il grano nel seme,
un progresso per l’uomo dobbiamo imparare.
Meccanismi perversi fuori, meccanismi che dentro teme.
Avere-sembrare ti prendono a fondo,
cercare se stessi è più dura, ma insieme…
E lottare per realizzare un amore che sia fecondo:
via le porte blindate chiuse sugli egoismi,
un uomo e una donna spalancati nel mondo.

Va’ più in su, più in là, controvento.
È lotta dura, ma tendi lo spago!
Se sta a cuore a noi non è vana speranza,
cambierà. Oltre la siepe va’!

E spingendo di nuovo i passi sulle strade senza far rumore,
non teme il vento con la pioggia e col sole.
“Già e non ancora” seguire l’Amore.
E un tesoro nascosto cerca! È sepolto giù nelle gole,
è paura che stringe quando siamo vicini
a chi in vita sua mai ha avuto parole.
E lo scopri negli occhi, è vero, in quegli occhi tornati bambini,
han saputo rischiare: “Lascia tutto, se vuoi”,
sulla sua strada andare, scordare i tuoi fini.
Un aquilone nel vento chiama: tendi il filo, è ora! Puoi!
Le scelte di oggi per un mondo che cambia,

pronti a servire e ancora “Scouting for boys”!
Va’ più in su, più in là, controvento.
È lotta dura, ma tendi lo spago!
Se sta a cuore a noi non è vana speranza,
cambierà. Oltre la siepe va’!

Luce Rossa

Il sole tramonta ad ovest
la mandria va verso est
per il cowboy
è l’ora di tornar.

Luce rossa, là nel canyon
ecco dove voglio andar.

Tornerò forse no,

dal mio amore,

ma chi te vole,
with my rifle, my pony and me.

Non ruberò più cavalli,
caccerò i traditor.

Appenderò il mio sombrero,
quando il sol tramonterà.

Tornerò forse no,

dal mio amore,

ma chi te vole,
with my rifle, my pony and me.

Un uccello là sul salice,
fa una dolce melodia.

Un coyote alla luna,
fa il suo triste ulular.

Terra, acqua, cielo

In principio la terra Dio creò
con i monti, i prati e i suoi color,
e il profumo dei suoi fior
che ogni giorno io rivedo intorno a me
che osservo,
la terra respirar
attraverso le piante e gli animal
che conoscer io dovrò
per sentirmi di essa parte almeno un po’.

Questa avventura, queste scoperte
le voglio viver con te
guarda che incanto è questa natura
e noi siamo parte di lei.

Le mie mani in te immergerò
fresca acqua che mentre scorri via
fra i sassi del ruscello
una canzone dolce e lieve fai sentire
oh pioggia,
che scrosci fra le fronde
e tu mare che infrangi le tue onde
sugli scogli e sulla spiaggia
e orizzonti e lunghi viaggi fai sentire.

Questa avventura…

Guarda il cielo che colori ha
è un gabbiano che in alto vola già
quasi per mostrare che
ha imparato a viver la sua libertà
che anch’io
a tutti canterò
se nei sogni farfalla diverrò
e anche te inviterò
a puntare il tuo dito verso il ciel.

Questa avventura…

Tre tigri

Tre tigri contro tre tigri su quella panca là.
Tre tigri contro tre tigri, la capra dove sta?
Ma se tre tigri contro tre tigri andranno via di là,
tre tigri contro tre tigri, la capra camperà.

In un piatto poco cupo poco pepe pesto cape,
ma se il piatto è più profondo ci sta dentro tutto il mondo.

Se sereno è, sereno poi sarà;
se non sarà sereno si rasserenerà.

Trentatré trentini entrarono a Trento un dì
tutti e trentatré trotterellando sì.

Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno;
se le tasche son tasconi non son tozzi ma filoni.

Il vascello fantasma

Pende un uomo dal pennone
tutto nero di catrame
non è certo un buon boccone
per i corvi che hanno fame.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Cinque teschi tutti neri
stan sul cassero di prua
son dei cinque bucanieri
che son morti alla tortura.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Venti ombre tutte nere
vengon su dal boccaporto
sono venti schiavi neri
che son morti nel trasporto.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Sulla tolda biancheggiante
stan tre scheletri a ballare
sono i resti dei briganti
giustiziati in alto mare.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Inchiodato al gabinetto
sta il nostromo maledetto,
che ha pagato con la vita
per averla fatta a letto.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Sulla cassa posta a poppa
stan tre scheletri a giocare.
Come premio c’è una coppa
ch’era il teschio del compare.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Se una notte tutta scura
sentirete un gran lamento
è la voce di Tortuga
morto in ammutinamento.

Pa zum! Pa pa zum!
Pa pa pa pa zac!

Coricandovi stanotte
sentirete un sordo tonfo
è il fantasma del vascello
che reclama il suo trionfo